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In Kenya non si possono utilizzare i sacchetti di plastica

Multe salate (fino a 32 mila euro) e carcere fino a quattro anni per chi viola il divieto. La legge keniana cerca di fare fronte all’emergenza inquinamento.

Due anni fa, il Kenya ha introdotto un divieto per i sacchetti di plastica.

Dopo il divieto, il governo afferma che l’80% della popolazione ha smesso di usare sacchetti di plastica.

Sebbene ciò sia incoraggiante, alcune delle alternative si sono rivelate dannose per l’ambiente.

Il divieto è stato in gran parte considerato un successo sebbene alcuni tipi di sacchetti di plastica non siano completamente scomparsi.

Cosa mettere in valigia al posto delle buste di plastica?

L’ideale è dunque premunirsi di sacchetti in tela, in cotone, in juta, in polipropilene, ad esempio.
Le attività commerciali non consegneranno più la merce all’interno di sacchetti, se non in quelli in materiali biodegradabili.

Chi può controllare che il nostro bagaglio sia in regola?

Le uniche persone autorizzate ad effettuare perquisizioni e a comminare sanzioni sono gli ufficiali della NEMA (National Environment Management Authority).
Si tratta di professionisti chiamati a svolgere proprio questo compito ed è possibile riconoscerli grazie al fatto che sono obbligati a qualificarsi tramite apposito tesserino di riconoscimento. La Polizia keniana non è autorizzata ad effettuare perquisizioni né a multare chi trovato in possesso di materiale non consentito.

Quali altri sacchetti alternativi si possono portare e usare?

Borsette di juta, di carta, di amido di mais, cassava. Oltre a quelli bianchi di polipropilene, che non sono ecologici ma non provocano fumi tossici bruciando. Ammessi ovviamente anche sacchetti e borse di tela e tessuto.

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