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Vacanza in Kenya: visti, malattie, leggi e altre avvertenze

NOTIZIE UTILI E APPROFONDIMENTI PER CHI ARRIVA SULLA COSTA

Nel corso degli anni, specie prima di ogni inizio di stagione turistica, malindikenya.net ha offerto ai suoi lettori informazioni su regolamenti, leggi, salute, usi e costumi del Kenya e specialmente della sua regione costiera, frequentata ogni anno da migliaia di italiani. Molti articoli interessanti e relativi aggiornamenti sono presenti nell’archivio del nostro sito, visitabile dal menu a tendina vicino alla testata. Qui vi riassumiamo gli aspetti più importanti da tenere a mente, con i link per approfondire ogni singolo argomento.

VISTI

Per entrare in Kenya è necessario possedere un passaporto con validità residua di almeno sei mesi al momento della richiesta del visto.
Occorre altresì essere in possesso di un biglietto aereo di andata e ritorno.
All’ingresso nel Paese, viene apposto un timbro sul passaporto, dal quale risulta la durata del soggiorno.
Si consiglia al turista di dichiarare il periodo effettivo del soggiorno in Kenya e di controllare il timbro apposto sul passaporto; la proroga del soggiorno può essere ottenuto solo presso gli uffici competenti per l’immigrazione.
Le sanzioni per il mancato rispetto di tale procedura possono arrivare anche all’arresto.
Per entrare in Kenya il passaporto deve avere almeno un’intera pagina bianca, al fine di poter apporre il visto d’ingresso. In caso contrario, i viaggiatori potrebbero non essere accettati nel Paese e fatti rientrare in Italia con il primo volo utile.
Per le eventuali modifiche relative alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.
E’ obbligatorio ottenere un visto d’ingresso a pagamento per entrare nel Paese.
Le categorie di visto sono le seguenti:
1. Visto di transito (transit visa, USD 20) con una validita’ di massimo 72 ore.
Richiesta visto disponibile anche al sito http://evisa.go.ke/evisa.html
2. Visto turistico (tourist visa, 50 USD o 40 EURO) valido per un mese, tre mesi e rinnovabile fino a sei mesi; richiesta visto disponibile anche al sito http://evisa.go.ke/evisa.html
(Nota di malindikenya.net: ultimamente può capitare che venga emesso un visto valido solo un mese, è bene controllare la validità e nel caso si voglia stare nel Paese per più di un mese, anche a dispetto del biglietto di ritorno fittizio o meno, lo si faccia presente all’ufficiale dell’immigrazione. Nel caso non ci si accorga in tempo o si riceva un diniego, sarà comunque possibile estenderlo di altri due mesi senza sovrapprezzo, recandosi all’ufficio immigrazione più vicino alla località di soggiorno)
3. Visto multiplo (multiple visa, 90 EURO) per business. Valido da un mese a un anno. La richiesta deve essere presentata all’Ambasciata del Kenya a Roma.Tra la documentazione richiesta, si deve presentare la lettera di invito dell’azienda locale.
4. visto valevole per un unico viaggio (single journey visa, 51 USD)
5. East African Tourist Visa: valido per 90 giorni (Multiple entry visa USD 100), permette di viaggiare in Kenya, Rwanda e Uganda. Si presenta la richiesta nel primo paese di arrivo.
Le Autorità keniane hanno annunciato l’introduzione di una procedura online per dotarsi di visto elettronico.

L’indirizzo è unicamente: http://evisa.go.ke/evisa.html (esclusivamente in lingua inglese). Gli altri siti che promettono visti per il Kenya sono siti truffa oppure agenzie che aggiungono (salate) commissioni per il servizio. LEGGI QUI LE INFO SUI SITI TRUFFA

LEGGI QUI LE INDICAZIONI COMPLETE DELLA FARNESINA

DOGANE

Le dogane aeroportuali keniane di Nairobi e Mombasa sono dotate di nuovi ed efficaci scanner che possono controllare i vostri bagagli in ingresso.
Ciò che era possibile riuscire a stivare e occultare e far passare indenne alla dogana, oggi rischia di essere controllato e sequestrato, soprattutto se si tratta di alcool e tabacchi.
Ricordiamo infatti che il massimo consentito per quanto riguarda le sigarette è di 200 pezzi (10 pacchetti) o 50 sigari. Per gli alcolici invece in valigia non è possibile portare più di una bottiglia di superalcolico oltre i 13 gradi. In caso di bottiglie di vino, benché molte fonti ufficiali ne segnalino una sola (noi ci rifacciamo alle regole internazionali che il Kenya ha trasmesso alla International Air Transport Association) ne vengono accettate solitamente una per valigia, così come le boccette di profumo. Tra i divieti segnalati, curiosamente, oltre alla frutta e alle piante (che devono ottenere una speciale autorizzazione) ci sono anche gli insaccati di carne e di pollame.
Un espediente per chi vuole portare più di un alcolico o di una bottiglia di vino è aggiungere a quelli in valigia anche uno acquistato al Duty Free Shop e portato nell’apposito sacchetto, ancora sigillato.
Ricordiamo anche che qualsiasi prodotto nuovo con scontrino o confezionato dalla ditta che lo vende potrà essere sottoposto a tassazione. Può valere anche per vasetti sottovuoto ed altre confezioni, specie se sono prodotti che si possono trovare anche in Kenya.
Anche i prodotti confezionati personalmente in maniera casalinga potrebbero subire lo stesso trattamento, in quanto la plastica delle confezioni deve recare un marchio per non essere considerata fuorilegge, quindi meglio utilizzare vaschette o non avvolgerli in plastica.
Si raccomanda in ogni caso più prudenza all’ingresso e la consapevolezza che non tutti gli ufficiali che tengono a farvi rispettare regole che esistono, lo fanno per cercare di intascare da voi una mazzetta.
Con un atteggiamento umile e rispettoso si ottengono spesso risultati insperati…

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VACCINAZIONI E MALARIA

Per soggiornare in Kenya non è obbligatorio fare alcuna vaccinazione.
La febbre gialla da anni non si manifesta nel territorio e già dal 1989 non è più obbligatorio farla. Viene richiesta solamente a chi arriva da Paesi dove è obbligatoria ed ancora presente, come la Tanzania e il Congo. Se durante il vostro viaggio fate scalo in aeroporti di Stati che richiedono certe vaccinazioni, a meno che non usciate dall’aeroporto, non avete obbligo di sottostare a tali richieste, perché l’aeroporto viene considerato zona franca.

Il vaccino per la malaria è ancora in fase di sperimentazione, ma in questo sito che si avvale dei suggerimenti dei più importanti medici tropicalisti ed esperti di malattie infettive presenti in Kenya, sconsigliamo totalmente la profilassi.
Anche se molti medici italiani, i siti governativi, addirittura i tour operator più importanti, consigliano per la malaria di fare una cura preventiva, che potrebbe venire buona nel caso uno dovesse contrarre l’infezione, la profilassi oltre a non coprire del tutto il rischio di malaria, è dannosa, per il fegato e per i tanti effetti collaterali causati ad esempio dall’utilizzo contemporaneo di altre medicine.
In più, date le pochissime probabilità che ci sono, specie durante una vacanza breve sulla costa keniota, di prendere la malaria, sarebbe come fare una cura preventiva per non prendere il glaucoma e una per non contrarre il colera.
In ultimo, esistono ormai da anni medicine (che in Italia, ahimé sono somministrate solo all’interno di cliniche ed ospedali e non vendute in farmacia) che possono curare eventualmente la malaria una volta che la si è contratta. Sono farmaci a base di un estratto naturale, l’artemisinina, e vendute in un “kit” nelle farmacie keniane, con il vetrino per vedere se si ha la malaria e una medicina di richiamo. Il kit più utilizzato è quello a base di Coartem.

LEGGI CLICCANDO QUI TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SU MALARIA E VACCINAZIONI

TRASPORTI E CONTRAVVENZIONI
Ricordate che in Kenya si guida con il volante a destra, come in Inghilterra ed in pochi altri Paesi del mondo legati al Commonwealth. Sulle strade, di conseguenza, si guida a sinistra, mentre la precedenza rimane a chi arriva da destra. Tutte le vie principali hanno precedenza, quindi non troverete cartelli di precedenza. Nelle rotatorie con circolazione oraria, chi è inserito ha la precedenza su chi deve entrare, anche qui senza la necessità di cartelli.
Per legge, chi guida in Kenya deve essere munito di una patente di guida internazionale.
Ogni infrazione del codice della strada (dalle cinture di sicurezza che sono obbligatorie, di norma anche per i passeggeri dei sedili posteriori ai sorpassi con striscia continua) viene sanzionata con l’obbligo di presentarsi alla locale Corte per risponderne e pagare la relativa multa. Benché il sistema di pagamento delle contravvenzioni tramite telefono cellulare sia in fase di implementazione, sulla costa keniana non è ancora operativo, quindi ogni richiesta di pagamento sul posto da parte di agenti è da considerarsi estorsione. Purtroppo in Kenya la corruzione ordinaria, anche a bassi livelli, è molto diffusa. Spesso i turisti per evitare discussioni o perdite di tempo, preferiscono allungare una “mancetta”. E’ necessario sapere che la legge in Kenya punisce il corrotto come il corruttore e che l’alternativa è rispettare le leggi, recarvi alla Stazione di Polizia a verbalizzare e successivamente presentarsi in Corte.
Quando si noleggia un’automobile o una moto, accertarsi che chi ve la noleggia abbia la licenza per farlo, oltre che un’assicurazione valida che copra anche gli incidenti a conducenti terzi. Per le auto a noleggio, accertatevi che, oltre alla ruota di scorta e al necessaire per montarla, in dotazione vi siano giubbotto, kit del pronto soccorso e triangolo.
Nel caso delle motociclette, una nuova legge obbliga i possessori ad avere un’assicurazione per guidatori, passeggeri e pedoni. Ogni Contea richiede anche una tassa (una specie di bollo) da mostrare a richiesta. Se si noleggia senza regolari contratti, il rischio è essere ritenuti responsabili di eventuali furti del mezzo e risponderne penalmente. Il numero di passeggeri che una moto può avere a bordo è due, entrambi devono essere muniti di giubbotto e di casco. Non importa se la popolazione locale molto spesso non rispetta queste regole, viaggiando con più passeggeri o non indossando giubbotto e casco.
I controlli sono sempre molto più serrati sugli stranieri, è un dato di fatto sul quale è inutile disquisire o polemizzare. Anche se le cose stanno fortunatamente cambiando. Di legge, anche i tuk-tuk devono avere le cinture di sicurezza a bordo per i passeggeri e non potrebbero superare i tre passeggeri per mezzo.

LEGGI CLICCANDO QUI: “GUIDA, NOLEGGIO, MULTE E AVVERTENZE IN KENYA”

RICORDATE CHE:

PLASTICA
Da ormai un anno e mezzo in Kenya è proibita l’introduzione e il commercio di sacchetti di plastica (polipropilene). Non è possibile quindi portare oggetti dentro sacchetti di plastica di nessun tipo, nemmeno biodegradabili. Sono ammessi solo impacchettamenti sottovuoto dall’azienda originaria con marchio di fabbrica oppure sacchetti ecologici di juta ed altre fibre.

DOCUMENTI
Quando siete fuori dall’hotel o dalla sistemazione della vacanza, portate sempre con voi un documento di riconoscimento, ovvero per gli stranieri il passaporto o una fotocopia dello stesso dove ci sia anche il visto di ingresso nel Paese e la durata del medesimo. Non poter dimostrare che siete regolarmente in Kenya è giudicata infrazione e potete essere portati in stazione di polizia per accertamenti e perdere ore preziose della vostra vacanza, oltre a rischiare di cadere nella “trappola” della richiesta di una mazzetta da parte di agenti di polizia corrotti. Non dimenticate che il Kenya è uno dei Paesi dell’Africa in cui la piccola corruzione è molto diffusa.

FOTOGRAFIE
In Kenya è assolutamente vietato scattare fotografie a cittadini in divisa o a soldati armati. Pena, l’arresto immediato e il sequestro dell’apparecchio fotografico. Vietato anche fotografare stazioni di polizia e uffici governativi. Se si vogliono fotografare moschee all’interno bisogna chiedere il permesso al responsabile.

TOPLESS ED EFFUSIONI
Nonostante il clima tropicale ed il senso di abbandono e libertà sulle spiagge della costa keniana, nel Paese vige l’assoluto divieto di esporre il seno nudo da parte delle donne. Così come la legge nazionale punisce chi nei luoghi pubblici si lascia andare con il proprio partner ad effusioni troppo spinte. A volte può bastare un semplice “petting” prolungato e rischiate la denuncia.

LGBT
Nonostante grandi passi fatti negli ultimi anni dai nascenti movimenti di attivisti LGBT, in Kenya l’omosessualità è ancora discriminata.
Dichiararsi o mostrarsi pubblicamente è considerata una provocazione, quindi reato punibile con pene fino a dieci anni di reclusione.

LEGGI CLICCANDO QUI “DIECI COSE DA NON FARE IN KENYA”
CONCHIGLIE, STELLE MARINE ECC…
In Kenya è vietato raccogliere conchiglie, coralli ed ogni altro genere di fossile, carapace o altro dal mare o dal litorale, assolutamente proibito possedere avorio o oggetti ricavati da animali di qualsiasi tipo. Ci sono alcuni negozi e bancarelle abilitati a vendere oggetti ricavati da animali di terra o di mare, e anche conchiglie. Nel caso vi devono rilasciare una ricevuta che rechi il nome o il timbro del rivenditore. Nel caso di acquisto di conchiglie o anche di frutta, per poter viaggiare al ritorno con questi articoli, bisogna avere una ricevuta dell’ufficio d’Igiene locale (Health Office) che ha controllato la merce.
Evitate assolutamente di farvi i “selfie” con le stelle marine. Nonostante i ragazzi locali in spiaggia ve lo propongano, sappiate che è una moda assassina per questa specie marina sempre più rara.
L’asteroidea (comunemente chiamata stella marina) quando esce dall’acqua ingloba una quantità d’ossigeno di molto superiore al suo fabbisogno, tanto che non riesce a liberarsene e rischia di morire soffocata, se non viene messa in acqua dopo pochi secondi.
Tenerla fuori per farsi le foto, e magari passarsela di mano per un po’, equivale ad ucciderla.
Dopo pochi minuti la stella marina si rattrappisce lentamente e non c’è più nulla da fare.
Per una specie così particolare, antica e meravigliosa, già molto sensibile ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, l’ignoranza unita alla noncuranza dei turisti rappresenta la “botta di grazia”.
Potete tranquillamente fotografarla nel suo habitat naturale, a pelo dell’acqua, e se proprio volete affiancarci la vostra faccia, specie meno rara di turista meravigliato, potete farlo sdraiandovi e standole vicino, senza prelevarla dall’Oceano.

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